Sudan and conflicts zones.

Sudan and conflicts zones.

Monday 28 April 2008

Evento del 26-Aprile


Grazie a tutti, quelli che hanno participato al'evento del 26 Aprile.
Un amico tourista in Sudan ho messo questa foto per indicare come l'evento, stato cilebrato in Sudan ma non in Italia e con questo cibo Sudanese......
GRAZIE DELL'ASSOCIAZIONE ARCI DARFUR MILANO ITALIA.

Friday 18 April 2008

Altro che boicottaggio

Gli atleti del Sudan control'iniziativa di Mia Farrow
GIULIA ZONCA
Se si ingrandisce il punto sulla cartina agitata dagli attivisti in cerca di boicottaggio, compare uno stadio disastrato agibile solo per metà. È la pista di Khartoum, Sudan, il centro del mondo per chi smania in difesa dei diritti umani. Il principale gruppo impegnato a infastidire la Cina, quello di Mia Farrow e delle proteste anti torcia, si chiama Team Darfur, nasce da una nobile causa e raccoglie fondi per aiutare persone disastrate, ma i manifestanti, prima di continuare una strada di certo utile, farebbero bene a staccarsi dalla cartina e a buttare un occhio sui pesi artigianali fatti con le pentole riempite di cemento, alle scarpe con i chiodi arrivate dal volontariato britannico, alle stanze prefabbricate costruite posticce davanti alla struttura che ha solo un’entrata buona perché le altre sono piene di macerie. È il mondo precario in cui si muovono gli atleti che rappresenteranno il Sudan ai Giochi, molti di loro in Darfur ci sono nati e non ne possono più di sentirsi «usare per chiedere un boicottaggio che qui nessuno vuole». Ismail Ahmed ha già vissuto una finale, ad Atene 2004, si allena sugli 800 metri per farne un’altra. Appartiene alla tribù Fur, una delle più massacrate, la sua famiglia viene dalla zona di guerra e lui non ha bisogno di gesti di protesta. «Io voglio portare la bandiera del mio Paese, una, l’unica. A nessuno è venuto in mente che un posto così spaccato potrebbe sentirsi più unito davanti a una medaglia?». È già successo, a marzo, quando Abubaker Kaki Khamis, un ragazzino di 18, ha vinto gli 800 metri ai Mondiali indoor di Valencia: è stato uno dei rari giorni in cui non si è sparato. Il presidente Omar-el-Bashir, per una volta, è stato il capo di tutti mentre accoglieva l’eroe al ritorno. Gente per strada in città dove in media preferiscono stare nascosti e una canzone per celebrare la speranza del Sudan ai Giochi Olimpici. Di musica non se ne sentiva da un po’. Lui cerca di evitare la politica anche se la porta scritta nel suo albero genealogico, tribù Misserya, l’etnia dei primi ribelli e dei primi assassini. Dorme nella stessa baracca dell’altro ottocentista anche se a guardare le origini dovrebbero odiarsi: «Invece siamo amici e entrambi sappiamo che fare bene a Pechino significa poter aiutare le nostre famiglie. Forse è la sola opportunità che avremo per costruirci una casa decente. Lasciateci correre in pace». A oggi, ci sono 7 atleti sudanesi qualificati alle Olimpiadi, il tecnico che li segue Jame Aden, un inglese con radici somale, spera di portarne 12 in Cina. Ha passato 6 anni a cercare gambe buone, in mezzo alla guerra, ha trovato una sponsorizzazione con la Nike per i 5 corridori più bravi, si incarica di recuperare tute e maglietta tramite le charities di Londra e l’idea che qualcuno voglia mandare a rotoli il lavoro di una vita lo deprime: «Questi faticano a 40 gradi perché quando scende il sole non possono più usare la pista, non abbiamo luci. La metà dei ragazzi viene dal Darfur e vivono perché questo nome possa essere associato a qualcosa di buono, a una grande impresa. In Occidente sanno solo parlare di genocidio. Qui apprezzano ogni aiuto, ma non li si può pensare solo legati al disastro. Guardate il Kenya e l’Etiopia, sono nazioni povere che hanno avuto molti aiuti dai loro campioni. Hanno creato un movimento, luoghi per allenarsi che hanno chiamato altri atleti e fabbriche e soldi. Invece c’è chi urla: boicottiamo i Giochi per il Darfur. Sarebbe contro il Darfur». Rabah Yusuf è un quattrocentista, potrebbe vivere a Middlesborough con la moglie invece sta a Khartoum e si prepara con i suoi compagni, «neanche lo so da che tribù vengono, so che siamo una nazione e che tra quattro mesi ci sono i Giochi». Sul conflitto, sui morti, sulle armi che arrivano da Pechino finge di non avere dettagli, sa di essere scampato a situazioni tragiche («Sono fortunato») e non ha intenzione di schierarsi «e se non sento il bisogno di farlo io perché se ne deve incaricare qualcuno che non sa neanche dove è il mio Paese?». Corrono avanti e indietro sui 200 metri, il giro di pista è impossibile, c’è tutto un lato con il terreno sollevato «forse tra un po’ riusciamo ad allungare il percorso, certo se arrivassero medaglie manderebbero qualcuno a sistemare l’anello. Se ci imbarazza andare in Cina? La Cina è dove ci sono le Olimpiadi, è dove vogliamo andare».
Boicottaggio e dificile quando questi giovanni hanno strada per realizzare qualcosa ora nel sport Olympico..........................................................................................................................................Azim

Wednesday 16 April 2008

Scapare

الخرطوم – العرب اونلاين - يو بي أي: أوفد الرئيس السوداني عمر البشير مستشاره مصطفى عثمان لتمثيله في اجتماع قمة مجلس الأمن الدولي التي تعقد بنويورك الأربعاء بشأن علاقة الأمم المتحدة والمنظمات الإقليمية لتثبيت السلام والأمن الدوليين.وكان البشير اعتذر عن قبول الدعوة التي وجهت إليه للمشاركة في القمة الدولية \"لانشغاله في ارتباطات أخرى\" في الموعد المحدد للقمة، فيما انتقد مسؤول حكومي تلقي بلاده الدعوة متأخرة.وقال المندوب الدائم للسودان في الأمم المتحدة عبد المحمود عبد الحليم إن مستشار الرئيس مصطفقى عثمان سيقود وفد بلاده للقمة الدولية ممثلا للرئيس البشير.وأضاف أن أجندة القمة التي ستعقد الاربعاء ليوم واحد في نيويورك \"سيتناول العلاقة بين الأمم المتحدة والمنظمات الاقليمية وعلى رأسها الاتحاد الأفريقى فى تثبيت دعائم السلم والأمن الدوليين\".وقال إن رئيس الوفد السوداني للقمة سينقل رسالة من الرئيس البشير حول رؤى السودان ووجهة نظره تجاه الموضوعات المطروحة أمام القمة.إلى ذلك يعقد يوم الخميس القادم بنيويورك، الاجتماع المشترك بين مجلس الامن الدولى ومجلس السلم والأمن الأفريقى على مستوى المندوبين لبحث العلاقة بين الطرفين والتنسيق بينهما.ويذكر أن الأمم المتحدة والاتحاد الإفريقي يشتركان في إدارة أكبر عملية سلام في إقليم دارفور المضطرب، والتي خلفت قوة حفظ السلام الإفريقية.غير أن المهمة المشتركة المعروفة بالعملية الهجين لا تزال متعثرة بعد مرور أكثر من أربعة أشهر على بدئها, ومن بين ست وعشرين ألف جندي يفترض نشرهم في الإقليم، فإنه لا يوجد سوى تسعة آلاف كانوا موجودين أصلا في المهمة الإفريقية قبل نقلهم للعملية الجديدة.وتتبادل الأمم المتحدة والسودان الاتهامات بشأن تأخر اكتمال العملية الهجين، وينفي السودان تسببه في عرقلة المهمة وأعرب عن قلقله لتأخرها، فيما تقول المنظمة الدولية أن الخرطوم لم تسمح بنشر العناصر غير إلإفريقية ضمن القوة، إضافة إلى أن عدم توفر مروحيالت لنقل القوات المطلوب نشرها.xh1x

Monday 14 April 2008

E troppo tardi ma sbrigativi


Londra organizzerà una conferenza di pace per il Darfour
Nel giorno del quinto anniversario dell'inizio del conflitto in Darfour, a Londra, un gruppo di bambini è stato ricevuto dal ministro per lo sviluppo internazionale Shaid Malik. Il governo britannico ha proposto di organizzare una conferenza di pace fra il governo del Sudan e i ribelli. Il premier Gordon Brown:"Adesso, prima di tutto, dovrebbero riprendere i negoziati di pace e ciò vuol dire che dovrebbero parteciparvi il governo e tutti i gruppi ribelli. In secondo luogo dovrebbe essere decretato un cessate il fuoco e la violenza da entrambe le parti dovrebbe cessare".Sempre a Londra un cartello di movimenti per la difesa dei diritti umani ha inscenato una manifestazione di protesta davanti all'ambasciata del Sudan. Hanno partecipato circa tremila persone.Il governo di Kartoum è accusato di incoraggiare e di armare le milizie arabe che terrorizzano le popolazioni della regione. Il conflitto in cinque anni avrebbe provocato non meno di di 200 mila morti e e 2,5 milioni di profughi. Il Sudan minimizza queste cifre, sostenendo che i governi occidentali esagerano la gravità della situazione.Nella giornata ci sarebbero scontri fra le truppe regolari e uno dei gruppi armati operanti nella zona che avrebbe attaccato una guarnigione nel Darfur occidentale, provocando numerosi morti.

Tuesday 8 April 2008

Violenza sulle donne Darfuriani


DARFUR: DENUNCIA-SHOCK, STUPRI SISTEMATICI SU BIMBE
Bambine stuprate da soldati e ribelli mentre vanno a raccogliere legna o a prendere l'acqua. Succede anche questo nel Darfur tormentato da cinque anni di guerra civile e dai continui saccheggi e attacchi ai villaggi fda parte dei gruppi armati. A denunciarlo e' un rapporto shock di Human Rights Watch, che sottolinea come l'abuso sessuale sia una pratica comune, e che le vittime prescelte degli attacchi sessuali siano principalmente bambine di 11-12 anni, rapite, violentate e poi abbandonate dai loro aguzzini. Violenze che ne' le forze di sicurezza sudanesi ne' quelle internazionali di pace riescono ad arginare, anche in periodi di relativa calma sul terreno. "Il governo del Sudan ha fallito nel tentativo di limitare gli attacchi sessuali contro le donne e,soprattutto, le bambine del Darfur", scrive il rapporto, "i cui torturatori sono spesso gli stessi soldati di Khartum e le milizie arabe alleate dei Janjaweed". Accuse che il governo sudanese ha respinto, come ha gia' fatto un mese fa in occasione della presentazione di un analogo rapporto delle Nazioni Unite per il Darfur occidentale, in cui si denuncia che le ragazzine sono considerate "bottino di guerra" dai soldati. Il documento di Hrw riporta il caso di una bambina di 11 anni sorpresa da tre uomini armati mentre andava a raccogliere erba per il pascolo con la sorellina di 7. Gli stupratori l'hanno lasciata a terra in condizioni cosi' gravi, che per trasporla in ospedale si e' dovuto ricorrere a un elicottero dell'Unione africana. "Le vittime di questi orribili atti", ha spiegato Georgette Gagnon, direttore per l'Africa di Hrw, "hanno pochissime speranze di essere risarcite e, poiche' il governo del Sudan non condanna i colpevoli, e' come se li autorizzasse a compiere gli stupri".
Sono stato contrario e contro fino ad ora l'uso della forza su Bambini Donne Anziani che lo fa e maladetto e non essere umano ..............segretariato del'Associazione Arci Darfur

Monday 7 April 2008

Pace arrivata

اكد احد قادة التمرد في دارفور الاحد استعداد حركته للمشاركة في الجولة التفاوضية الثانية لمفاوضات السلام بشأن دارفور في مدينة سرت الليبية.
وقال عبدالله يحي رئيس حركة تحرير السودان-قيادة الوحدة ان حركته "تعلن عن مشاركتها في الجولة الثانية متى التزمت الوساطة الدولية بتحديد اطراف التفاوض بدقة وفقا للموازين العسكرية على الارض وتعيين ممثل دولي خاص للمفاوضات مع اعادة النظر في طاقم الوساطة الافريقية".
وشدد على مطالبة حركتة "بوقف كل اشكال القصف الجوي في دارفور و تقديم التزام جدي من الحكومة السودانية بوقف كل اشكال التصعيد العسكري بالاقليم".
واكد يحي ان حركتة تحرير السودان "لا تقبل بأي منبر تفاوضي غير مدينة سرت الليبية".
وحول تصريحات خليل ابراهيم زعيم حركة العدل والمساواة، وهي مجموعة متمردة رئيسية في دارفور، لوكالة فرانس برس والتي قال فيها "نريد مفاوضات سلام على انفراد بين حركة العدل والمساواة والحكومة (...) لانه ليس هناك في الواقع منظمات اخرى على الارض".
قال عبدالله يحي "نحن لانقصي احدا في الميدان والعالم كلة يعرف من نحن واي وزن نشكل في ارض دارفور".
و لا يزال الاتحاد الافريقي والامم المتحدة يسعيان لتشجيع استئناف محادثات السلام بين حكومة الخرطوم والمتمردين في دارفور والتي بدات في نهاية تشرين الاول/اكتوبر في ليبيا ولكنها توقفت بسبب رفض مجموعات مثل حركة العدل والمساواة، وحركة تحرير السودان-قيادة الوحدة المشاركة فيها.
وادى النزاع في دارفور وتداعياته الى مقتل نحو 200 الف شخص في غضون خمسة اعوام ونزوح نحو 2،2 مليون اخرين من اصل ستة ملايين نسمة، بحسب منظمات دولية.
لكن الخرطوم ترفض هذه الارقام وتتحدث عن تسعة الاف قتيل فقط.

Rubari il poplo Darfuriano



امريكا تدين قيام احدى حركات التمرد بدارفور بنهب سيارات
ادانت الولايات المتحدة عملية النهب التي تمت لعدد من العربات وحفارة مياه تابعة لمنظمة اليونسيف في العشرين من مارس الماضي وذلك من قبل احدي الحركات المتمردة في دارفور وقالت السفارة الامريكية في الخرطوم انه يعتقد ان السيارات والحفارة المفقودة توجد الآن في تشاد مضيفة أن عملية النهب تمت من منطقة ام تجوك بشمال دارفور وذكرت نشرة صحفية للسفارة ان حفارة المياه ذات اهمية قصوي لتوفير مياه الشرب لمئات الآلاف من النازحين في دارفور وطالبت باعادة الحفارة والممتلكات الآخري التي نهبت فورا. وقالت السفارة إنه من المهم جدا اعادة الحفارة الي برنامج المياه واصحاح البيئة المدعوم من اليونسيف لأنه في غياب الحفارة فإن العمل سيتعطل في 100 مركز للمياه في دارفور مما سيكون له أثر سلبي علي صحة حوالي 400 ألف من النازحين حسب تقديرات اليونسيف
Questa guerra sta deventando molto sporca, nel senso che si rubba del Darfuriani cibo attrezzatura per venderla a Tchad e il soldi dove vanno e si e vero che il rebeli fanno questo gioco sporcco nessuna pieta per loro SONO LADRI e basta non più guerra di liberazione...........azim

Saturday 5 April 2008

La crisi del Darfur


العنف في دارفور قد يتفاقم رغم جهود الامم المتحدة

الأمم المتحدة (رويترز) - قال الامين العام للامم المتحدة يوم الجمعة ان العنف ضد المدنيين في منطقة دارفور السودانية ربما يزداد سوءا رغم صدور سبعة قرارات من مجلس الامن الدولي واربع سنوات من الجهود الرامية لانهائه.

وقال الامين العام بان جي مون في بيان "في مثل هذا الاسبوع قبل اربعة اعوام بدأ مجلس الامن متابعة قضية دارفور للمرة الاولى." واضاف "الوضع ما زال مروعا اليوم مثلما كان.. ان لم يكن اسوأ."

وقال "العنف الذي يستهدف المدنيين بمن فيهم النساء والفتيات يتواصل بمستويات تبعث على القلق دون محاسبة او نهاية في الافق" وما زال يتعين على الخرطوم والمتمردين ان "يضعوا اسلحتهم ويتعهدوا بالتوصل الى تسوية سلمية."

واضاف "لا يمكن لعملية حفظ سلام ان تكون فعالة الا عندما يكون هناك سلام للحفاظ عليه."

وجاءت تصريحات بان في اعقاب الرسالة التي بعث بها اليه مبعوث الرئاسة الامريكية لدارفور ريتشارد وليامسون يحثه فيها على سرعة نشر قوات حفظ السلام في دارفور وضمان وصول 3600 فرد اضافي من قوات الجيش والشرطة الى هناك بحلول يونيو حزيران.

ولم يصل الى دارفور سوى حوالي 9000 من قوة حفظ السلام التابعة للامم المتحدة والاتحاد الافريقي المزمع نشرها هناك والبالغ قوامها 26 الف فرد.

وحملت الحكومات الغربية الخرطوم مسؤولية البطء في العملية قائلين انها ارجأت الموافقة على تشكيل القوة ووضعت عراقيل غير ضرورية.

ويشكو مسؤولو حفظ السلام التابعون للامم المتحدة من نقص طائرات الهليكوبتر الضرورية لنقل القوات في انحاء دارفور التي تعادل مساحة فرنسا تقريبا. ويقول بعض الدبلوماسيين ان الولايات المتحدة وروسيا لم تمارسا ضغوطا كافية على الصين للتأثير على الخرطوم لوقف محاولة تأجيل نشر القوات.

وقال وليامسون في مقابلة اجرتها معه رويترز يوم الخميس ان هذه المشكلات لا يجب ان تستخدم "كذرائع" لتأجيل نشر القوات وحث الامم المتحدة على التحرك بشكل عاجل.

ولم تعرض واشنطن المساهمة بقوات او طائرات هليكوبتر لكنها تعهدت بدفع نحو 500 مليون دولار لبناء مخيمات وتدريب مهمة حفظ السلام في دارفور ومعظمها من الدول الافريقية وامدادها بالعتاد.

واوضح بان ان الاجراءات التي اتخذها مجلس الامن بشأن دارفور على مدى الاعوام السابقة لم يكن لها تاثير يذكر على وقف العنف.

وقال بان "على الرغم من ان مجلس الامن اصدر سبعة قرارات تتعلق بدارفور منذ عام 2004 الا ان الصراع ومعاناة سكان دارفور لا تزال تتواصل."

وتابع "نتيجة الهجمات المتواصلة التي تشنها قوات وجماعات مسلحة اضطر اكثر من 100 الف مدني للفرار من العنف خلال هذا العام فقط بمعدل الف شخص يوميا."

وتشير تقديرات الخبراء الدوليين الى ان حوالي 2.5 مليون شخص شردوا وقتل 200 الف خلال خمسة أعوام من العنف في دارفور الذي تصفه واشنطن بانه ابادة جماعية. وتنفي الخرطوم حدوث اي ابادة وتقول ان العدد الاجمالي للقتلى 9000.

من ناحية اخرى ابلغ بان مجلس الامن الدولي في تقرير جديد بان قوة حفظ السلام المقرر نشرها في دارفور تحتاج بشكل عاجل الى المزيد من طائرات الهليكوبتر اذا كان يريد ان تكون فعالة على الارض.

لكنه قال انه يسرع من وتيرة نشر القوات في دارفور بدءا بوحدات مصرية واثيوبية.

واضاف بان انه في اعقاب نشر هذه الوحدات ستصل الى هناك قوات من تايلاند ونيبال.

ونشر قوات غير افريقية في دارفور كان يمثل حساسية بالنسبة للخرطوم التي تصر على ان تكون قوة حفظ السلام "اغلبها" افريقية.

وقالت ماري اوكابي المتحدثة باسم بان ان الخرطوم وافقت رسميا على نشر القوات التايلاندية والنيبالية رغم ان سفير السودان لدى الامم المتحدة اشار الى ان الخرطوم قد تكون مترددة.

وقال السفير السوداني عبد المحمود عبد الحليم لرويترز "سوف نستنفد جميع الاحتمالات بالنسبة لقوات من افريقيا... وبعد ذلك سننظر في امر قوات من دول اخرى بالتشاور مع الحكومة وموافقتها."

من لويس تشاربونيو
Un giornalista Svizziro ha visitato il Darfur

Thursday 3 April 2008

Verso la pace e itegrazione del Darfur





Notizie del 02/Aprile/2008
Prove di dialogo tra el Nour e le Nazioni Unite. Ma il fronte ribelle è sempre più diviso
Il leader dell'SLM /AW, una delle più importanti fazioni ribelli in Darfur, Abd el Wahid el Nour, ha partecipato per la prima volta a un incontro con i rappresentanti dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, a Ginevra. Condizione per la ripresa del dialogo con il governo, ha ribadito ancora una volta el Nour al Sudan Tribune, è una maggiore sicurezza sul campo: indiscutibile la necessità di un cessate il fuoco e del dispiegamento del contingente internazionale di pace.
Da quando ha avuto inizio il conflitto in Darfur, la compattezza del fronte ribelle è venuta meno, dando luogo a molte defezioni dai due gruppi prinicipali, il Sudan Liberation Movement (SLM) e il Justice and Equality Movement (JEM).Lo stesso rapporto tra i due movimenti è piuttosto controverso: di pochi giorni fa le dichiarazioni di Khalil Ibrahim, che ha definito il JEM l'unico movimento ribelle del Darfur e si è proposto come unico interlocutore possibile per la pace tra i ribelli e il governo. Un colpo di mano che il carismatico leader dei Fur vorrebbe portare a riprova della condotta ambigua del JEM, che nasconderebbe, dietro la campagna militare per il Darfur, diversi interessi politici.Il movimento di giustizia ed eguaglianza, ben armato ed equipaggiato, avrebbe strette relazioni con Hassan Al Turabi, islamista dapprima membro influente del National Congress Party, poi imprigionato ed allontanato perchè sospettato di preparare un colpo di Stato. Al-Turabi è noto per le sue relazioni con il movimento terrorista Al Qaeda, molto forte in Sudan, tanto da essere considerato, nei piani più recenti di Bin Laden, un secondo Afghanistan.
Nel Sud Darfur, intanto, alcuni capi tribù denunciano attacchi da parte della fazione di Minni Minnawi, unico signatario del DPA del Maggio 2006. Gli scontri sarebbero nati da divergenze con un altra piccola fazione del SLM, denominato "Free Will". Nel resto del Paese, invece, proseguono le incursioni dell' esercito sudanese e delle milizie arabe al soldo del governo, che l'ultimo rapporto delle NAzioni Unite accusa di "violazioni del diritto umanitario internazionale". Accuse, neanche a dirlo, respinte da Karthoum.