Sudan, Cina: "grave preoccupazione" per richiesta arresto Bashir
PECHINO (Reuters) - La Cina ha espresso "grave preoccupazione e timori" oggi riguardo la risoluzione della Corte Penale Internazionale (Icc) che chiede l'arresto del presidente del Sudan con l'accusa di genocidio nella regione del Darfur.
Mentre il procuratore della Corte spera nell'arresto del presidente sudanese Omar Hassan al-Bashir, la Cina deve prendere una decisione circa le sue relazioni con il leader africano, a poche settimane dall'inizio dei Giochi Olimpici che aprono un nuovo spiraglio alle pressioni internazionali.
"Le azioni dell'Icc devono portare dei benefici alla stabilità del Darfur e a una giusta soluzione del problema, non il contrario", ha detto durante una conferenza stampa ordinaria il portavoce del ministero degli Esteri cinese Liu Jianchao.
Pechino da anni lavora alla sua politica energetica in Sudan e mira a ottenere un posto di riguardo al tavolo dei trattati di pace in Darfur. La decisione dei procuratori dell'Icc rende questo processo molto più arduo, con le parti in causa che attendono di vedere se Pechino cercherà di sospendere l'azione legale attraverso una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Liu ha detto che la Cina ha consultato altri membri del Consiglio di Sicurezza Onu e che "spera di ottenere il consenso delle parti di rilievo".
Il procuratore della Corte Penale Internazionale Luis Moreno-Ocampo ha reso note le proprie accuse ieri, attribuendo a Bashir la responsabilità di aver orchestrato genocidi, crimini contro l'umanità e crimini di guerra in Darfur, la regione occidentale del paese africano duramente colpita dalla guerra.
La Cina è uno dei maggiori investitori nel settore petrolifero in Sudan e, pressata dalla comunità internazionale, ha appoggiato qualche tempo fa una risoluzione Onu che autorizza una forza di peace-keeping ibrida Onu-Unione Africana e convinto Bashir ad accogliere i contingenti nel paese.
Prima della Cina cosa fatto a noi l'Inglese Francese e Tedeschi, compriamo a prezzo alto e abbiamo la carotta e il bastoni e basta, questa opera e del Cinese in Sudan..........................................azim
PECHINO (Reuters) - La Cina ha espresso "grave preoccupazione e timori" oggi riguardo la risoluzione della Corte Penale Internazionale (Icc) che chiede l'arresto del presidente del Sudan con l'accusa di genocidio nella regione del Darfur.
Mentre il procuratore della Corte spera nell'arresto del presidente sudanese Omar Hassan al-Bashir, la Cina deve prendere una decisione circa le sue relazioni con il leader africano, a poche settimane dall'inizio dei Giochi Olimpici che aprono un nuovo spiraglio alle pressioni internazionali.
"Le azioni dell'Icc devono portare dei benefici alla stabilità del Darfur e a una giusta soluzione del problema, non il contrario", ha detto durante una conferenza stampa ordinaria il portavoce del ministero degli Esteri cinese Liu Jianchao.
Pechino da anni lavora alla sua politica energetica in Sudan e mira a ottenere un posto di riguardo al tavolo dei trattati di pace in Darfur. La decisione dei procuratori dell'Icc rende questo processo molto più arduo, con le parti in causa che attendono di vedere se Pechino cercherà di sospendere l'azione legale attraverso una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Liu ha detto che la Cina ha consultato altri membri del Consiglio di Sicurezza Onu e che "spera di ottenere il consenso delle parti di rilievo".
Il procuratore della Corte Penale Internazionale Luis Moreno-Ocampo ha reso note le proprie accuse ieri, attribuendo a Bashir la responsabilità di aver orchestrato genocidi, crimini contro l'umanità e crimini di guerra in Darfur, la regione occidentale del paese africano duramente colpita dalla guerra.
La Cina è uno dei maggiori investitori nel settore petrolifero in Sudan e, pressata dalla comunità internazionale, ha appoggiato qualche tempo fa una risoluzione Onu che autorizza una forza di peace-keeping ibrida Onu-Unione Africana e convinto Bashir ad accogliere i contingenti nel paese.
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