Sudan and conflicts zones.

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Saturday, 12 July 2008

La fine del Al bashir



Darfur, accuse al Sudan per genocidio
Il Procuratore generale della Corte penale internazionale (Cpi), Luis Moreno-Ocampo, chiederà lunedì prossimo ai giudici dell'Aia di spiccare un mandato di arresto contro il Presidente del Sudan, Omar al Bashir, per genocidio e crimini contro l'umanità commessi nella regione del Darfur.
Stando a quanto riferito al Washington Post da funzionari Onu e diplomatici, al Bashir dovrà rispondere all'accusa di aver orchestrato una campagna di violenze nel Darfur che ha portato alla morte di centinaia di migliaia di civili negli ultimi cinque anni.
Giovedì, la Cpi ha annunciato per lunedì prossimo la presentazione di nuove prove da parte di Moreno-Ocampo dei crimini commessi nella regione sudanese dall'inizio della guerra civile, nel febbraio 2003, chiedendo l'incriminazione di uno o più sospetti.
«Presenterò i fatti e le prove ai giudici, che avranno poi due, tre mesi per decidere», ha detto due giorni fa lo stesso Procuratore generale riferendo a una giuria per le istanze preliminari (la Pre-Trial Chamber), composta da giudici provenienti da Brasile, Ghana e Lettonia. «Chiederemo di spiccare un mandato di arresto e i giudici dovranno valutare le prove», ha aggiunto.
Fino ad oggi, Moreno-Ocampo ha fatto spiccare due mandati di arresto per crimini di guerra e contro l'umanità per l'ex ministro dell'Interno Ahmed Harun, oggi ministro degli Affari umanitari, e il leader delle milizie arabe dei janjaweed (diavoli a cavallo, ndr) Ali Kosheib. Mandati di arresto che non hanno però avuto seguito, a fronte del rifiuto di Khartoum di consegnare i due ricercati all'Aia. L'incriminazione di al Bashir confermerebbe così il coinvolgimento dei più alti esponenti di governo nelle atrocità commesse negli ultimi anni nella regione, denunciato da diverse organizzazioni umanitarie, accusati di aver armato la milizia locale araba dei janjaweed per reprimere la rivoltà delle tribù africane del Darfur contro Khartoum.
Tuttavia, molto funzionari Onu temono che l'iniziativa di Moreno-Ocampo possa mettere a rischio la già fragile missione di pace congiunta Onu-Unione africana dispiegata nella regione. «La missione è così fragile, non ci vorrà molto per far finire tutto a pezzi», ha detto una fonte Onu. Altri sostengono che un mandato di arresto rischia di minare anche i negoziati di pace tra Khartoum e i ribelli, anche se molti sottolineano che Bashir non si è mai impegnato per favorire un accordo politico. Dura la reazione dell'Ambasciatore sudanese all'Onu, Abdalmahmood Abdalhaleem Mohamad: «Ocampo gioca con il fuoco. Se le Nazioni Unite sono veramente impegnate in Sudan, dovrebbero dire a quest'uomo di sospendere quello che sta facendo con questa cosiddetta incriminazione. Ci saranno gravi ripercussioni».
Per John Prendegast, co-presidente della campagna Enough Project contro i crimini contro l'umanità, «Bashir userà di certo l'incriminazione per giustificare le sue orribili reazioni, come limitare gli aiuti umanitari e imporre altre restrizioni alla missione di pace, ma se la comunità internazionale si mostrerà ferma e farà chiaramente intendere che questo genere di risposte non hanno altro effetto che peggiorare la situazione per Bashir, allora protrebbe cedere».
Pubblicato il: 11.07.08

Insomma tutto il mondo non stai sito per quello che stato e sta ancora sucedendo a Darfur ma ce che paga il prezzo alto!!??

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