Sudan and conflicts zones.

Sudan and conflicts zones.

Tuesday, 4 May 2010

Guerra di tribù.

Sudan. Scontri nel sud del Paese tra nomadi e governativi

Lunedì 03 Maggio 2010 19:44

di Ferdinando Pelliccia
KHARTOUM
– Tensione alle stelle nella parte meridionale del Sudan. Nei giorni scorsi si sono registrati sanguinosi scontri tra pastori nomadi e governativi. Scontri avvenuti nella zona di frontiera tra la regione sudanese del Darfur e il Sud-Sudan, la regione semiautonoma del Paese africano. Cinquantacinque morti e 85 feriti è il bilancio di questi combattimenti.

Gli scontri sono nati dopo che miliziani dell'Esercito di Liberazione del Popolo Sudanese, Spla, a cui è affidata la difesa della regione meridionale sono intervenuti per bloccare dei pastori nomadi arabi del Darfur che si erano spinti a sud, nello stato del Bahr al-Ghazali, per cercare pascoli e acqua per il loro bestiame. Da prima ne è nata una scaramuccia che poi, è degenerata in violenti scontri. In merito però, ci sono contrastanti versioni.
Secondo l'Spla sarebbero stati militari di Khartoum ad attaccare i miliziani. Versione questa, negata dall'esercito che invece, accusa i governativi del Sud-Sudan di aver provocato gli scontri con i nomadi. Violenze che il portavoce dell'esercito sudanese ha definito una chiara violazione dell'accordo di pace la cui bozza è stata siglata a Doha lo scorso febbraio. Non sarebbe la prima volta che provocazioni dei governativi di Khartoum creano tensioni ai confini tra le due regioni sudanesi. Questa volta però, non sono pochi quelli che temono che possano essere il preludio ad un'azione di forza da parte di Khartoum contro i ribelli del Darfur. Lo scorso 22 aprile un portavoce del gruppo ribelle del 'Movimento per la giustizia e l'uguaglianza, Jem, aveva annunciato un imminente attacco al Darfur. Il Darfur, è la regione del Sudan dove è in corso una guerra civile che dura ormai dal 2003 e che secondo l'ONU ha causato 300mila morti ed 3 milioni di sfollati. Un attacco che ovviamente non può avvenire se non per una giusta causa. Altrimenti agli occhi della comunità internazionale, che da anni cerca di riportare la pace nella regione promuovendo e sostenendo anche economicamente accordi di pace, apparirebbe come una vile aggressione. Nel frattempo dopo Doha ogni altro colloquio che è seguito non ha dato risultati. Addirittura la data del 15 marzo stabilita per siglare nuove intese è passata nell'indifferenza di tutti
In effetti raggiungere un accordo sembra interessare poco a Khartoum che puntava, secondo molti, solo a guadagnare tempo fino al voto dell'11-15 aprile. Un voto che avrebbe dovuto sancire la definitiva consacrazione a leader indiscusso del Sudan del generale Omar Hassan el Bashir. I ribelli, con questa consapevolezza, avevano chiesto invano un rinvio delle elezioni. Non a caso i recenti scontri della scorsa settimana si sono verificati pochi giorni dopo queste prime elezioni presidenziali, legislative e locali multipartitiche svoltesi in Sudan dopo 24 anni. Elezioni che hanno decretato appunto l'elezione a presidente del Sudan di Omar Hassan el Bashir. Prima non lo era di fatto, in quanto dopo aver preso il potere con un colpo di stato nel 1989 si era poi, autoproclamato presidente del Paese africano nel 1993. Con il suo avvento il Sudan si divise in nord, arabo e islamico, e sud, nero, cristiano e animista. Un fatto questo, che ha sancito la divisione del Paese. Una divisione su cui è stato indetto un referendum nel 2011 che dovrà stabilire se dovrà continuare o meno. El Bashir è l'unico capo di Stato in carica nei confronti del quale la Corte penale internazionale dell'Aja, Cpi, ha emesso un mandato d'arresto internazionale per crimini di guerra e contro l'umanità. Crimini che secondo la corte sono stati commessi negli ultimi 7 anni in Darfur. Ed è proprio riferendosi a questa martoriata regione sudanese, che il leader di Khartoum, nel discorso alla nazione tenuto in diretta Tv, subito dopo l'annuncio della sua rielezione alla presidenza della Repubblica, ha affermato: “Vigileremo affinchè venga completato il processo di pace nel Darfur”. Sibilline parole che presto si potrebbero materializzeranno in qualche altra eclatante azione contro il popolo del Darfur a maggioranza nera, cristiana e animista. Contro cui el Bashir ha messo in atto una vera e propria pulizia etnica ricorrendo anche alle sanguinarie milizie arabe dei 'Janjaweed'.

Italian to English translation
Sudan.

Clashes in the south between nomads and government Monday, May 3, 2010 19:44 Ferdinando Pelliccia KHARTOUM -

Power to the stars in the southern part of Sudan. In recent days there have been bloody clashes between nomadic herders and government. Clashes in the border area between the Sudanese region of Darfur and South Sudan, the semiautonomous region of the African country. Fifty-five dead and 85 injured is the record of the fighting. The clashes were born after militiamen Sudanese People's Liberation Army, SPLA, which has entrusted the defense of the southern region have intervened to stop the Darfur Arab pastoralists who were driven south in the state of Bahr al- Ghazali, to search for pasture and water for their cattle. At first I was born a skirmish which then degenerated into violent clashes. On though, there are conflicting versions. According to SPLA soldiers were in Khartoum to attack militants. This version, however denied that the army, accused the government of South Sudan have provoked clashes with the nomads. Violence that the Sudanese army spokesman has established a clear breach of the peace whose draft was signed in Doha last February. It would not be the first time that provocation of the Khartoum government are creating tensions on the border between the two regions Sudanese. This time, however, there are many who fear it could be a prelude to an action of force by Khartoum against rebels in Darfur. Last April 22, a spokesman for the rebel group 'Movement for Justice and Equality, Jem, had announced an imminent attack on Darfur. Darfur is a region of Sudan where an ongoing civil war that began in 2003 and according to the UN caused 300 thousand deaths and three million displaced. An attack that obviously can not happen if not for a good cause. Otherwise the eyes of the international community for years to restore peace in the region by promoting and supporting peace agreements also economically, would appear as a cowardly aggression. Meanwhile every other post-Doha talks that followed did not give results. Even the date of March 15 set to sign new agreements is the indifference of all past In fact it seems of little interest to reach an agreement in Khartoum that point, according to many, only to gain time until the vote of 11 to 15 April. A vote that would confirm the final consecration to the undisputed leader of Sudan General Omar Hassan el Bashir. The rebels, with this knowledge, had applied unsuccessfully to postpone the elections. No coincidence that the recent clashes last week there have been these first few days after the presidential elections, parliamentary and local multiparty held in Sudan after 24 years. Elections that have just declared the election to President of Sudan Omar Hassan el Bashir. Before it was not factual, because after taking power in a coup in 1989 was later declared himself president of the African country in 1993. With its advent, the Sudan was divided into northern, Arab and Islamic, and South, black Christian and animist. A fact which has sanctioned the division of the country. A division which was a referendum in 2011 that will determine whether you should continue or not. El Bashir is the only head of state in office against whom the International Criminal Court in The Hague, ICC has issued an international arrest warrant for war crimes and crimes against humanity. Crimes according to the court have been committed in Darfur over the past seven years. And it is referring to this troubled region in Sudan, the leader of Khartoum, in his speech to the nation must live TV, right after the announcement of his re-election to the presidency, said: "We will monitor for the completion of the peace process in Darfur. " Cryptic words could soon materialize in some other striking action against the people of Darfur to the black majority, Christian and animist. Against whom el Bashir has implemented a real bloody ethnic cleansing, including by Arab militias of the 'Janjaweed'.
اخبار محلية: 55 قتيلا في المعارك على الحدود بين دارفور وجنوب السودان عدد قراءات هذا الموضوع هو 911 قراءة
افاد زعيم قبلي سوداني الاحد ان المعارك التي وقعت الجوعة بين جيش جنوب السودان وبدو عرب من دارفور اسفرت عن مقتل 55 شخصا على الاقل واصابة 85 بجروح.
Arabic to English translation
Local News:
55 dead in fighting on the border between Darfur and southern SudanThe number of readings of this subject is to read 911Sudanese tribal leader said Sunday that the fighting that took place between the Army Jawap southern Sudan and the Arab nomads in Darfur has killed at least 55 people and wounding 85, police said.

Arabic to Italian translation
Local News:
55 morti in combattimenti al confine tra Darfur e nel Sudan meridionaleIl numero di letture di questo argomento è di leggere 911Sudanese leader tribale ha detto Domenica che i combattimenti che hanno avuto luogo tra il Jawap Esercito Sudan meridionale e nomadi arabi nel Darfur ha ucciso almeno 55 persone e ferendone 85, ha detto la polizia.

Chi ha scritto prima in Italiano ha esiagerato tanto……………………….azim

No comments: