Sudan and conflicts zones.

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Monday 6 September 2010

Slaves WE ARE!!! ARE WE???









World Politics
The "dream" of the ultra-reactionary Tea Party, Martin Luther King is turning in his grave but gains adherents

Marthin Luther King will be turning in his grave and it can not be certain to disagree, looking at the crowd gathered at the Lincoln Memorial in Washington for the happy reunion organized by the hyper-conservative right-wing commentator Glenn Beck and former Republican candidate for dall'esagitata Vice President, Sarah Palin, the day of the 47th anniversary of the historic speech of the Reverend, "I have a dream".
Thus the Tea Party (ultra-conservative movement that is gathering large and growing support among voters frustrated by Obama right) attempted to steal (and distort) the "dream" in King, during a event that should not be political, but, of course, behind the rhetorical slogans on "American Awakening" on "restoring honor and support to the soldiers patriots, convey messages and ideals dear to the hard core Republican, which so unofficially began his campaign for the midterm elections next November.

"Even I have a dream - Beck shouted to the audience, almost exclusively white - restore America."
What if the presenter of Fox TV could count among its ranks the anti-abortion Alveda King, niece of the Reverend, it seems unlikely that the "Uncle Martin" really "would have been with us for the honor of the nation."
Imagine for a second sample of the battles for civil rights and the abolition of apartheid to support a movement that has made support for the discriminatory anti-immigration Arizona one of their flags ... no, we do not manage their own.
Just as we can imagine wearing the shirt: "Blacks own slaves in Mauitania [Mauritania it is said, however], Sudan, Niger, Haiti &" ("The blacks were slaves in Mauritania, Sudan, Niger & Haiti) or between the leaflets supporters of the event "ironic" flyer on 'Obamasutra ", a book in a series of cartoons depicting the President in color like a monkey on a throne or a communist hammer and sickle with both in hand.















Politica Mondo
Il “sogno” degli ultra reazionari del Tea Party, fa rivoltare Martin Luther King nella tomba ma guadagna aderenti
Marthin Luther King si sarà rivoltato nella tomba e non gli si può certo dare torto, guardando la folla radunatasi al Lincoln Memorial di Washington per l’allegra rimpatriata iper-conservatrice organizzata dal commentatore di destra Glenn Beck e dall’esagitata ex-candidata repubblicana alla vicepresidenza, Sarah Palin, nel giorno del 47esimo anniversario dello storico discorso del reverendo, “I have a dream”.
È così che il Tea Party (il movimento ultra-conservatore che sta raccogliendo grandi e crescenti consensi tra gli elettori di destra frustrati dall’amministrazione Obama) ha tentato di appropriarsi (e di stravolgere) il “sogno” di King, nel corso di una manifestazione che non doveva essere politica, ma che, naturalmente, dietro i retorici slogan sul “risveglio dell’America”, sulla “restaurazione dell’onore” e sul sostegno ai soldati-patrioti, veicolava messaggi e ideali cari allo zoccolo duro repubblicano, che ufficiosamente ha cominciato così la propria campagna per le elezioni di mid-term del prossimo novembre.

«Anche io ho un sogno – ha urlato Beck alla platea, quasi esclusivamente di bianchi – restaurare l’America».
E se il presentatore di Fox tv ha potuto annoverare tra le sue fila l’antiabortista Alveda King, nipote del reverendo, pare improbabile che lo «zio Martin» davvero «sarebbe stato al nostro fianco per l’onore della nazione».
Immaginiamo per un secondo il campione delle battaglie per i diritti civili e per l’abolizione della segregazione razziale appoggiare un movimento che ha fatto del sostegno alla discriminante legge anti-immigrazione dell’Arizona una delle proprie bandiere… no, non ci riusciamo proprio.
Così come non ce lo figuriamo indossare la maglietta: “Blacks own slaves in Mauitania [si dice Mauritania, comunque], Sudan, Niger & Haiti” (“I neri hanno schiavi in Mauritania, Sudan, Niger & Haiti”) o volantinare tra i supporter della manifestazione “ironici” flyer sull’”Obamasutra”, un libro che ritrae in una serie di vignette il Presidente di colore come una scimmia su un trono o come un comunista con tanto di falce e martello in mano.

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