Inserito il 06 maggio 2009 alle 15:24:00 da LR_Cultura. IT - EsteriStamani Margherita Boniver, l'inviato speciale per le emergenze umanitarie del ministero degli Esteri italiano, è giunta a Khartoum. Quella nella capitale sudanese è la prima tappa di una visita in Sudan e nel Darfur, la regione occidentale sudanese martoriata da una sanguinosa guerra civile La Boniver si è recata in missione in Sudan per compiere una ricognizione di 3 giorni durante i quali si accerterà dello stato della cooperazione italiana ed internazionale in campo per contrastare una crisi con proporzioni difficili da calcolare ma che hanno la dimensione della tragedia. In Sudan la cooperazione italiana è presente dalla fine degli anni '90, e si è consolidata dal 2005 con la firma dell'accordo di pace tra Nord e Sud Sudan, che ha posto fine a un conflitto durato 20 anni. Nel 2008 per la cooperazione in Sudan l'Italia ha destinato 21milioni di euro, per interventi nei settori dell'educazione, della sanità, dello sviluppo delle attività produttive e per il rafforzamento dei diritti delle donne e dell'infanzia. Le Ong italiane presenti in Sudan sono una trentina, disseminate in tutto il territorio. Secondo l'Onu, la guerra civile a sfondo etnico-religioso in corso in Darfur avrebbe causato finora circa 2,5 milioni di sfollati e rifugiati e circa 300mila vittime, su una popolazione di circa 6milioni di persone, con una situazione di drammatico stallo e di permanente emergenza umanitaria. “Siamo entusiasti del lavoro delle Ong italiane e siamo grati per la loro presenza in Sudan. Queste organizzazioni sono le benvenute, e ci impegniamo affinchè l'atmosfera nel nostro Paese possa essere il più ospitale possibile”, queste sono state la parole usate da Mustafa Osman, consigliere del presidente della Repubblica del Sudan el Bashir incontrando a Khartoum l'inviato speciale del ministro Frattini. Osman ha ringraziato il governo italiano, ed ha chiesto all' inviato della Farnesina un maggiore impegno soprattutto per lo sminamento delle terre dell'Est del Sudan, oltre che per la realizzazione di infrastrutture e di realtà produttive in tutto il Paese. Parole rassicuranti che inducono a pensare che non ci sia nessun rischio che le Ong italiane vengano espulse dal Paese, come è accaduto invece, per organizzazioni di altri Paesi accusate di spionaggio dal governo di Khartoum. Nel frattempo oggi è stato reso noto un rapporto Onu in cui si afferma che nel Paese africano, nonostante la 'cacciata di molte Ong, è ancora possibile mantenere un livello minimo di assistenza alla popolazione. La gente non riceve gli stessi servizi di prima, ma almeno non muore di fame. Per il momento il Pam dell'Onu è in grado di garantire cibo per altri due mesi.Ferdinando Pelliccia
Darfur/ Ribelli e governo a colloquio, presente inviato Usa
di Apcom
Si tratta a Doha di questioni umanitarie e prigionieri
Doha, 6 mag. (Apcom) - Il più attivo dei gruppi di ribelli del Darfur, Movimento per la giustizia e l'uguaglianza (Jem), ha ripreso oggi a Doha i colloqui con il governo sudanese, precisando di voler discutere solo di questioni umanitarie e della liberazione dei prigionieri. I colloqui si svolgono alla presenza dell'inviato speciale Usa per il Sudan, Scott Gration, e di intermediari dell'Onu e del Qatar. "Abbiamo incontrato l'inviato americano, che ha cercato di includere la tregua nell'ordine del giorno della discussione, ma ha fallito - ha detto alla France presse un leader del Jem, Tahir el-Feki - allora abbiamo deciso di inviare a Doha una delegazione per discutere delle questioni in sospeso, risolverle e dare così il via al processo di pace. Non ci sarà quindi alcuna discussione sulla tregua, quanto piuttosto sulle questioni in sospeso: la situazione umanitaria in Darfur e la liberazione dei prigionieri". A Doha, il rappresentante del Jem, Ahmed Hussein Adem, ha dichiarato alla stampa che "la situazione umanitaria in Darfur è diventata troppo difficile e occorre che tornino le ong". Il 20 marzo scorso, il Jem aveva deciso di non prendere parte a nuovi colloqui di pace a Doha, accusando Khartoum di aver violato accordi già siglati con la sua decisione di espellere 13 organizzazioni umanitarie internazionale dal Darfur. Le autorità sudanesi hanno accusato le ong di aver collaborato con la Corte penale internazionale dell'Aia (Cpi), che il 4 marzo scorso ha spiccato un mandato di arresto contro il Presidente sudanese Omer Hassan al Bashir per crimini di guerra e contro l'umanità commessi nella regione. I ribelli avevano posto come condizione per la ripresa del negoziato il rientro nel Paese delle ong. Khartoum e il Jem hanno firmato il 17 febbraio scorso a Doha una 'dichiarazione di intenti', un'intesa preliminare a un accordo-quadro per una conferenza di pace sul Darfur. La guerra civile in corso nella regione occidentale del Sudan dal 2003 ha causato finora 300.000 morti e 2,7 milioni di profughi e sfollati. (fonte Afp)
السودان يبدي استعداده لاستقبال منظمات اغاثة جديدة
اعلن السودان أنه "لن يغلق الباب" أمام منظمات الاغاثة الاجنبية الراغبة في العمل في البلاد.
لكن رئيس لجنة المعونة الانسانية الحكومية حسبو محمد عبد الرحمن جدد رفض الخرطوم التراجع عن قرارها السابق بطرد 13 منظمة أجنبية.
وكان السلطات السودانية أصدرت أمراً بطرد تلك المنظمات في مارس/ آذار الماضي رداً على اصدار محكمة الجنايات الدولية مذكرة اعتقال بحق الرئيس عمر البشير على خلفية ارتكاب جرائم حرب وجرائم ضد الانسانية في دارفور.
وأضاف عبد الرحمن لدى استقباله استقباله مسؤول الاغاثة الانسانية في الأمم المتحدة أن أي منظمة غير حكومية تنطبق عليها المعايير محل ترحيب، مشيراً إلى أنه حتى المنظمات الامريكية والبريطانية والفرنسية يمكنها العمل في السودان.
وقال عبد الرحمن إن السودنة لا تعني إغلاق الباب أمام المعونة الخارجية.
وعلى الرغم من تأكيده أن المنظمات السودانية سدت الثغرة التي خلفتها الجهات المطرودة، إلا أن منظمات الاغاثة الاجنبية تشكك في ذلك.
يذكر أن تقديرات الأمم تشير إلى سقوط ما يصل إلى 300 ألف قتيل ونزوح أكثر من 2.7 مليون شخص عن ديارهم جراء الصراع الدائر في اقليم دارفور، بينما تقول الخرطوم إن 10 آلاف فقط قتلوا في الصراع.
موضوع من BBCArabic.com
La prossima scrivo su armamente e scudi Sudanese .......................................azim
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