parla Ibrahim Ahmed Ibrahim, presidente di uno degli otto gruppi di guerriglia
Darfur, cresce l'opposizione a Bashir«Va arrestato, Onu non accetti ricatti»
Appello al Consiglio di sicurezza. I gruppi ribelli divisi: «Serve strategia comune, dobbiamo colpire insieme»
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KHARTOUM - «Non ci sarà pace in Darfur finché non cambierà il regime. Il presidente Hassan Al Bashir ha il sostegno degli islamisti e di tutti i dittatori africani e arabi. Non c’è un democratico che l’appoggi e questo la dice lunga sulle sue responsabilità». Ibrahim Ahmed Ibrahim, presidente di uno degli otto gruppi di guerriglia che opera in Darfur, il Sudan Liberation Army - Juba Unity, sembra un fiume in piena: «Bashir va arrestato dalla Corte Penale Internazionale e il Consiglio di sicurezza, che potrebbe procrastinare l’esecuzione del mandato di cattura per un anno, deve prendersi le sue responsabilità e non accettare il ricatto che viene dagli amici del presidente».
OPPOSIZIONE - Oggi a Khartoum cresce l’opposizione di leader come Sadiq Al Mahadi o della famiglia Mirghani, rispettivamente primo ministro ed espressione del presidente della Repubblica (Ahmed Mirghani, morto nel novembre scorso) defenestrato da Bashir con il colpo di Stato del 1989. Anche il potente islamista Hassan Al Turabi, alleato di Bashir all’epoca del colpo di Stato, ora è un suo fiero avversario. «Ci fa piacere e speriamo che la pressione interna riesca ad abbattere il dittatore -- dice Ibrahim -. Ma dobbiamo anche dire che ci aspettiamo una politica totalmente nuova. Basta con i vecchi leader che in qualche modo sono stati compromessi con il regime. In Sudan ci sono forze nuove, emerge una società civile che ha molte cose da dire, lontana dall’islamismo radicale che è stato utilizzato a scopi politici per tenere soggiogata una popolazione ricca di idee e novità».
VOLONTARI - In Darfur la situazione umanitaria è catastrofica. L’Onu parla di 500mila morti dall’inizio della guerra, nel 2004, e oltre due milioni e mezzo di sfollati. Il dramma è ancora più tragico da quando un mese fa sono state cacciate le organizzazioni non governative: «La pressione internazionale deve favorire il ritorno dei volontari. Senza di loro i rifugiati stipati nei campi di raccolta stanno morendo di fame. Sono scoppiate epidemie di cui nessuno può valutare la portata. Non ci sono più testimoni attendibili» spiega Ibrahim. Il governo dice di aver trasferito i compiti a organizzazioni non governative locali: «Parlare di oltre 100 Ngo locali non è corretto. Sono solo 6 e inaffidabili e poi non possono mobilitare i fondi dei donatori internazionali e quindi ricevere soldi. Comunque delle sei, due sono delle due mogli di Bashir, altre due del fratello di Bashir e una del suo miglior amico e alleato. In queste Ngo lavorano solo spie e collaboratori del governo i quali esercitano pressioni sugli sfollati perché abbandonino i campi e ritornino a casa. Ma i loro villaggi sono bruciati quindi non sanno dove andare. Molti vagano finché non trovano la morte».
GRUPPI DIVISI - Ai darfuriani si rimprovera di essere divisi. I gruppi ribelli sono una miriade, difficile tenere persino il conto. «È vero, ci sono sette o otto gruppi. Troppi - ammette Ibrahim -. Dobbiamo cercare di riunificarci di porre fine alle nostre divergenze e comunque di colpire uniti, anche se si marcia divisi. Serve almeno una strategia comune». La soluzione sarà politica o militare? «Politica con questo governo non si può. Dobbiamo unirci agli altri gruppi tutti assieme occupare prima le campagne, confinando l’esercito nelle città. Poi sappiamo come cacciarli dai centri abitati. Noi comunque non vogliamo l’indipendenza. Chiediamo di organizzare lo stato sotto forma federale».
Massimo A. Alberizzimalberizzi@corriere.it01 aprile 2009(ultima modifica: 02 aprile 2009)
السودان: الانتخابات الرئاسية والبرلمانية في فبراير 2010
اعلنت مفوضية الانتخابات السودانية عن عقد الانتخابات الرئاسية والبرلمانية في فبراير/ شباط 2010، أي بعد ثمانية أشهر من موعدها الذي كان مقرراً.
وقال نائب رئيس المفوضية عبد الله احمد عبد الله إن "النتائج ستعلن بنهاية فبراير، وسيجرى التصويت في وقت مبكر من الشهر".
وكان قرار اجراء الانتخابات في يوليو/ تموز 2009 قد اقر ضمن اتفاقية السلام التي وقعت عام 2005 بين الخرطوم وجنوبي السودان منهية اكثر من عقدين من الحرب الاهلية.
وأثيرت مخاوف في السودان من عدم اجراء الانتخابات في موعدها بعد إصدار المحكمة الجنائية الدولية مذكرة لاعتقال الرئيس السوداني عمر البشير على خلفية جرائم حرب وجرائم ضد الانسانية في دارفور.
موضوع من BBCArabic.com
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