Msf, espulsione lascia 200.000 senza assistenza
ROMA - Medici Senza Frontiere (Msf) in una nota si dice "sconcertata e indignata" per la decisione del governo sudanese di espellere dal Darfur la sezione olandese di organizzazione umanitaria e per l'ordine di ritirare il personale di Msf da diversi progetti nella regione, lasciando "oltre 200 mila pazienti privi di assistenza medica essenziale". "Non è stata fornita nessuna spiegazione per la decisione presa", dice ancora la nota, aggiungendo che "la sezione olandese di Msf gestisce attività di soccorso medico in tre località del Darfur meridionale, nelle aree di Kalma, Muhajariya e Feina. "L'espulsione - si legge ancora - giunge mentre scoppiata un'epidemia di meningite, una malattia mortale se non curata, nel campo sfollati di Kalma, dove hanno trovato rifugio circa 90 mila persone. L'espulsione lascia inoltre altre 70 mila persone senza nessuna assistenza medica a Muhajariya, dove è stato chiuso l'unico ospedale, quello di Msf, nella zona, e costringe alla chiusura delle cliniche mobili a Feina e dintorni, dove Msf cura una media di 3 mila persone ogni mese". Espulsa dal Darfur meridionale, Msf, che opera nella insanguinata regione sudanese dal 2004, dice però di avere squadre di operatori internazionali e sudanesi ancora al lavoro a Golo e Killin nel Darfur occidentale, e a Kebkabiya, Kaguto, Serif Umra, Shangil Tobaya e Tawila nel Darfur settentrionale. Msf, infine riafferma "la propria totale indipendenza dalla Corte Penale Internazionale" (Cpi), e ribadisce di non cooperare né di fornire alcuna informazione" a essa.
Come affrontano i darfuriani nel campi la fame !!??...................................................azim
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