ساركوزي.. ما من خيارات أمام البشير سوى إحلال السلام بدارفور
دبي، دولة الإمارات العربية المتحدة (CNN) -- قال الرئيس الفرنسي، نيكولا ساركوزي، الاثنين إن أمام نظيره السوداني، عمر البشير، خيار إحلال السلام في دارفور وإقالة المسؤولين عن ارتكاب جرائم في الإقليم الغربي أو مواجهته المحاكمة بشأن الإبادة الجماعية.
وذكر ساركوزي في كلمة بباريس بمناسبة الذكرى الستين للإعلان العالمي لحقوق الإنسان، أن الحكومة السودانية بحاجة لأن تجد السلام في دارفور"، وفق موقع "بلومبيرغ."
وشدد قائلاً إن على البشير "تغيير توجهاته" وإلا عليه مواجهة مسؤلياته أمام المحكمة الجنائية الدولية"، وفق التقرير.
ووضع ساركوزي، الذي تتولى بلاده الرئاسة الدورية للاتحاد الأوروبي، نظيره السوداني أمام خيار "تغيير سياساته ليس خلال أسابيع، بل الأيام القليلة المقبلة، أو لن يتحدث المجتمع الدولي معه."
وكان كبير ممثل الادعاء في المحكمة الجنائية الدولية بلاهاي، لويس مورينو أوكامبو، قد طالب في يوليو/تموز باستصدار مذكرة اعتقال بحق البشير، قائلاً إن الرئيس السوداني يحمل "مسؤوليات جنائية" بشأن جرائم مزعومة في دارفور.
ويجادل السودان، إلى جانب جامعة الدول العربية والاتحاد الأفريقي، أن توجيه الاتهام للبشير سيعرض علمية السلام في دارفور للخطر.
وتشير أوساط دولية أن النزاع الذي اندلع منذ سنوات في دارفور أدى إلى مقتل 300 ألف شخص من القبائل الأفريقية المحلية، التي يُعتقد أنها خسرت أراضيها لصالح قبائل عربية في الإقليم، وسط عمليات تهجير أدت لتشريد أكثر من 2.5 مليون شخص.
وأصدرت المحكمة الدولية، التي لا تعترف أي من الولايات المتحدة أو السودان بسلطاتها القضائية، العام الماضي مذكرة اعتقال بحق أحمد هارون، وزير الدولة للشؤون الإنسانية، وعلي كوشيب، قيادي لمليشيات الجنجويد الموالية للحكومة السودانية.
وكان مورينو أوكامبو، قد دعا مؤخراً مجلس الأمن إلى تنفيذ أمر القبض في حال صدور مذكرة بذلك من المحكمة ضد الرئيس السوداني بتهم ارتكاب جرائم ضد الإنسانية وإبادة جماعية وجرائم حرب بإقليم دارفور، محذراً من أن ذلك سيترافق مع تصعيد بالعنف في الإقليم.
وقال أوكامبو، في تقرير قدمه أمام مجلس الأمن الأربعاء إن "الإبادة الجماعية وعمليات الاغتصاب ما تزال مستمرة في مخيمات اللاجئين داخليا،" بالإضافة إلى صعوبة توصيل المساعدات الإنسانية، داعياً المجتمع الدولي إلى عدم "إخفاء الجرائم" و"تجاهل أفعال البشير الإجرامية" على حد تعبيره.
cnnad_createAd("481718","http://ads.cnn.com/html.ng/site=cnn_arabic&cnn_arabic_pagetype=article&cnn_arabic_pos=180x150_rgt&cnn_arabic_rollup=world&page.allowcompete=yes¶ms.styles=fs","150","180");
cnnad_registerSpace(481718,180,150);
وشكك مدعي عام المحكمة الجنائية الدولية بعروض المصالحة ووقف إطلاق النار التي تصدر عن الخرطوم قائلاً إن: عروض وقف إطلاق النار تليها الضربات الجوية، وإنكار الاغتصاب والوعد بالعدالة يصاحبه تعذيب الشهود ويجب ألا ندعم هذه الأفعال."
وأضاف قائلا "إن المجتمع الدولي لا يمكن أن يكون جزءا من أي تغطية على جرائم الإبادة الجماعية والجرائم ضد الإنسانية،" غير أنه دعا العالم لأن يكون مستعداً لتصاعد العنف في دارفور إذا ما صدرت المذكرة
Questi Darfuriani che hanno fatto per essere trattati cosi? Una domanda che ci viene in mente ogni volta che vedo il disastro della guerra, che senza RAGGIONE.............................AZIM
Darfur/ Rischio nuove rappresaglie per mandato arresto Bashir
Lo ha detto Ong ad audizione a Camera
ARTICOLI A TEMA
darfur/ harun nega responsabilita':…
darfur/ procuratore tpi chiede appoggio…
darfur/ sarkozy: bashir cambi…
Altri
Roma, 10 dic. (Apcom) - "Il procuratore del Tribunale penale nternazionale Luis Moreno-Ocampo, presentando il rapporto semestrale all'Onu, ha ribadito al Consiglio di sicurezza che all'emissione del mandato di arresto per il presidente del Sudan Omer al Bashir potrebbero seguire nuove rappresaglie in Darfur". E' quanto ha ricordato il presidente di Italians for Darfur, Antonella Napolli, durante l'audizione alla Camera nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla violazione dei diritti umani.
"Ocampo ha anche esortato il Consiglio a considerare l'applicazione di sanzioni - ha sottolineato - contro coloro che ritiene responsabili di genocidio, crimini di guerra e contro l'umanità - oltre Bashir le stesse accuse pendono sul ministro per gli Affari umanitari Ahmad Muhammad Harun e il leader dei ribelli musulmani Janjaweed Ali Kushayb - e chi li protegge e li vuole sottrarre al giudizio della Corte.
Italians for Darfur - e tutta la rete di Globe for Darfur che sostiene l'azione del procuratore - in un comunicato chiede che nessun appoggio politico, nessun aiuto finanziario sia fornito a questi soggetti e al governo che rappresentano, per i quali dovrebbero al più presto essere previste le sanzioni auspicate.
"Le prove in possesso dell'Alto magistrato attestano che Bashir - ribadisce Italians for Darfur - abbia orchestrato un genocidio di massa contro le tribù africane dei Fur, Masalit e Zaghawa. Le testimonianze raccolte durante l'inchiesta dimostrano che a marzo del 2003 il presidente sudanese ordinò una serie di attacchi contro le popolazioni delle etnie del Darfur, affermando di non volere prigionieri o feriti ma solo 'terra bruciata".
Secondo Ocampo Al-Bashir ha 'premuto il grilletto' dando il via ai brutali raid nei villaggi che hanno causato la morte immediata di 35mila civili e almeno altri 30mila hanno sofferto una morte lenta. Migliaia di donne e di ragazze sono state vittime di stupri e 2,5 milioni di persone sono state costrette alla fuga e vivono in condizioni precarie, spesso causa di morte, nei campi profughi.
"Ancora una volta, quindi - ha concluso Antonella Napoli - lanciamo un appello alla comunità internazionale chiedendo di non rendersi complice dell'occultamento di questa tragedia e di non sottostare alle pressioni di Khartoum che vorrebbe la sospensione dell'imputazione di Al-Bashir attraverso una risoluzione dell'Onu, invocando l'Articolo 16 dello Statuto del Tribunale penale internazionale. E' giusto oggi celebrare il sessantennale della dichiarazione dei diritti umani, ma è dovere di tutti ricordare che le violazioni in Darfur, come in Birmania e in altri Paesi tormentati del mondo, continuano a essere perpetrate nell'impunità".
Lo ha detto Ong ad audizione a Camera
ARTICOLI A TEMA
darfur/ harun nega responsabilita':…
darfur/ procuratore tpi chiede appoggio…
darfur/ sarkozy: bashir cambi…
Altri
Roma, 10 dic. (Apcom) - "Il procuratore del Tribunale penale nternazionale Luis Moreno-Ocampo, presentando il rapporto semestrale all'Onu, ha ribadito al Consiglio di sicurezza che all'emissione del mandato di arresto per il presidente del Sudan Omer al Bashir potrebbero seguire nuove rappresaglie in Darfur". E' quanto ha ricordato il presidente di Italians for Darfur, Antonella Napolli, durante l'audizione alla Camera nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla violazione dei diritti umani.
"Ocampo ha anche esortato il Consiglio a considerare l'applicazione di sanzioni - ha sottolineato - contro coloro che ritiene responsabili di genocidio, crimini di guerra e contro l'umanità - oltre Bashir le stesse accuse pendono sul ministro per gli Affari umanitari Ahmad Muhammad Harun e il leader dei ribelli musulmani Janjaweed Ali Kushayb - e chi li protegge e li vuole sottrarre al giudizio della Corte.
Italians for Darfur - e tutta la rete di Globe for Darfur che sostiene l'azione del procuratore - in un comunicato chiede che nessun appoggio politico, nessun aiuto finanziario sia fornito a questi soggetti e al governo che rappresentano, per i quali dovrebbero al più presto essere previste le sanzioni auspicate.
"Le prove in possesso dell'Alto magistrato attestano che Bashir - ribadisce Italians for Darfur - abbia orchestrato un genocidio di massa contro le tribù africane dei Fur, Masalit e Zaghawa. Le testimonianze raccolte durante l'inchiesta dimostrano che a marzo del 2003 il presidente sudanese ordinò una serie di attacchi contro le popolazioni delle etnie del Darfur, affermando di non volere prigionieri o feriti ma solo 'terra bruciata".
Secondo Ocampo Al-Bashir ha 'premuto il grilletto' dando il via ai brutali raid nei villaggi che hanno causato la morte immediata di 35mila civili e almeno altri 30mila hanno sofferto una morte lenta. Migliaia di donne e di ragazze sono state vittime di stupri e 2,5 milioni di persone sono state costrette alla fuga e vivono in condizioni precarie, spesso causa di morte, nei campi profughi.
"Ancora una volta, quindi - ha concluso Antonella Napoli - lanciamo un appello alla comunità internazionale chiedendo di non rendersi complice dell'occultamento di questa tragedia e di non sottostare alle pressioni di Khartoum che vorrebbe la sospensione dell'imputazione di Al-Bashir attraverso una risoluzione dell'Onu, invocando l'Articolo 16 dello Statuto del Tribunale penale internazionale. E' giusto oggi celebrare il sessantennale della dichiarazione dei diritti umani, ma è dovere di tutti ricordare che le violazioni in Darfur, come in Birmania e in altri Paesi tormentati del mondo, continuano a essere perpetrate nell'impunità".
No comments:
Post a Comment